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Lezione in pillole: “Col rostro e con l'Artiglio”

Nella nostra pagina avete letto innumerevoli volte "COL ROSTRO E CON L'ARTIGLIO", un motto che esprime la nostra fiera identità della gens perugina che si tramanda anche nel calcio. Pongo una domanda ai giovanissimi: Siete sinceri, siete stati mai curiosi da dove derivasse?


Tale frase è contenuta nella poesia di D'Annunzio che dipinge in maniera efficace l'indole dei Perugini e la loro malsopportazione per i soprusi. Riportiamo i primi versi del primo sonetto della poesia "Le città del silenzio" di Gabriele D'Annunzio:


Maschia Peroscia, il tuo Grifon che rampa
in cor m'entrò col rostro e con l'artiglio,
onde tutto il mio sangue acro e vermiglio
delle immortali tue vendette avvampa. (…)

A seguito della guerra del sale del 1540 la potente ed orgogliosa Perugia perdeva la propria autonomia e finiva per far parte dei possedimenti del Papa. Nel corso di 3 secoli, fino alla fine del 1800, Perugia veniva aggredita e sconvolta dal potere temporale dello stato pontificio. Il XX Giugno 1859 la città ha tentava, ancora una volta orgogliosamente e coraggiosamente sola, una ribellione contro questa odiata dittatura.


Il Poeta Gabriele D'Annuzio desidera recuperare nell’antica storia di Perugia esempi di coraggio e valore militare e così nel primo componimento evoca in rapida successione la strenua difesa del popolo perugino contro l’assedio di Totila e l’irrefrenabile sete di potere del condottiero Braccio Fortebraccio. E gli episodi citati sono connotati da un lessico che appartiene al campo semantico della “feroce passione”: "rostro, artiglio, acro, vermiglio".

GRIFO: E' una figura mitologica che Raggiunge i tre metri di lunghezza, esclusa la coda e possiede olfatto molto sviluppato e vista acutissima. La parte anteriore e' costituita da una testa d'aquila con il becco molto affilato e con due grandi orecchie a punta simili a quelle di un cavallo. Le zampe anteriori, anch'esse tipiche dell'Aquila, hanno grossi artigli. Il corpo invece è' di un leone, con manto peloso rossastro e marrone, con due maestose ali biancastre e dorate e con zampe posteriori possenti e coda tipiche del leone.


ROSTRO: Becco adunco e particolarmente robusto, tipico degli uccelli rapaci. Serve per mangiare, per nettare il piumaggio, manipolare oggetti, uccidere le prede, corteggiare il partner. Questo termine ha anche un altro significato: si tratta di un pesante oggetto da sfondamento…

ARTIGLIO: La falange terminale, ricoperta di una robusta unghia adunca. Serve come organo di prensione per afferrare la preda e dilaniarla

Inoltre, c'’è anche l’aggettivo Maschia accanto a Peroscia corruzione medievale del vocabolo latino Perusia, comunemente usata fino al XVII secolo. Questo termine che sintetizza le qualità peculiari dell’antico popolo perugino:la fierezza e l’aggressività. Anche lo stemma di Perugia, "Grifon" rampante in atto di ghermire, è in perfetta sintonia con il carattere fiero e bellicoso dei suoi abitanti.


In conclusione "il rostro e l’artiglio" sono la storia della città e del Perugia, entrambe abituate a lottare contro vicini insidiosi così come contro squadre blasonate, ambedue pronte ad imporre la propria forza, incutere timore e reclamare rispetto. Quindi, il Grifo è una creatura molto territoriale e coraggiosa e ciò lo spinge ad attaccare qualsiasi cosa , anche se più grande e forte.


COL ROSTRO E CON L’ARTIGLIO FORZA GRIFO!

Artiglio del Grifo, riproduzione vietata


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