Con Marco stessa appartenenza per l'Agraria e stessa passione per il Grifo | Intervista esclusiva
- artigliodelgrifo
- 24 feb 2024
- Tempo di lettura: 4 min
Per la serie, alla scoperta dei tifosi 'fuori sede', sono venuto a conoscenza di un ragazzo che è grande tifoso del Perugia, a cui ci unisce lo stesso amore per il Grifo e la stessa appartenenza per il nostro settore agrario. Ci sentiamo accumulati nel aver vissuto la stessa facoltà come studenti. Rispetto alle altre facoltà l’Agraria è una facoltà piccola ed è quasi come una famiglia, creando una sorta di appartenenza con tutti, sia con studenti che con docenti.
Lui è Marco, un giovane molto fiero della sua città che ha svolto, come me, la laurea triennale e magistrale in Scienze Agrarie ed Ambientali presso l'Università di Perugia e che oggi lavora per un dottorato di ricerca in economia agraria presso l'università di Leuven, una città a est di Bruxelles. Questa dimostrazione è che il Grifo accumulerà persone che conosceremo nel corso del tempo sempre con un filo conduttore attraverso quel simbolo cucito nel cuore.
INTERVISTA
Cosa fai a Leuven?
Sto facendo un dottorato in 'Bioscience Engineering' alla KU Leuven. Mi occupo di tematiche di economia agraria, principalmente di perché gli agricoltori perdono (o non prendono) certe decisioni che hanno poi un effetto sullo stato dei suoli. Sono arrivato qui a febbraio 2022 fa per un erasmus di sei mesi e ancora non so come sono passati due anni
Similitudini tra la tua cittá natale e la citta che ti ospita se ci sono?
Come Perugia, Leuven è una città universitaria che attrae moltissimi studenti, e anche per questo risulta molto attiva e dinamica. In più è proprio una bella città! Da perugino, posso dire che la prima differenza che ho notato è che la città è tutta in piana. Hanno anche una squadra di calcio, l'Oud-Heverlee Leuven (o più semplicemente OHL), che gioca nel massimo campionato belga (ma andare al Curi è tutta un'altra cosa).
Raccontami come ti sei avvicinato al Perugia?
Mi sono avvicinato al Perugia grazie a mio papà Luca, che è un grande tifoso. Ricordo che da piccolo mi portava allo stadio e mi raccontava delle grandi annate e dei grandi campioni che hanno indossato la maglia biancorossa in passato. Negli anni delle medie andare allo stadio era diventato un appuntamento fisso. Da quando sono fuori non ho avuto modo di passare tanto tempo a Perugia, ma comunque ogni volta che scendo una partita con mio padre è d'obbligo.
Sei mai stato orgoglioso della città dove sei nato?
Tutti i giorni! Perugia è veramente eccezionale e non ha nulla da invidiare alle altre città. Forse noi che ci siamo cresciuti tendiamo un po' a dare per scontato tutto quello che nel tempo ci ha offerto, ma abbiamo avuto la fortuna di crescere in una città bellissima.. e poi ogni volta che ritorno in centro mi servono almeno cinque minuti per realizzare che tutto quello che vedo è vero! Come si dice... puoi togliere il ragazzo da Perugia, ma non Perugia dal ragazzo
Raccontami quando e come è stata la tua prima volta allo stadio?
La mia prima volta al Curi è stata nel 2008. Entrare dal vivo in uno stadio, quando si è abituati solo a vederlo in televisione, fa un certo effetto. Ricordo che rimasi scioccato nel non sentire la telecronaca, ma per fortuna la curva compensò subito questa mancanza. Il giocatore che mi colpì più di tutti (sia in quella che nelle altre partite) fu Massimiliano Benassi (sarà che, pur non avendo mai giocato seriamente a calcio, ho una predilezione per i portieri).
Hai mai visitato il Museo del Grifo! Se si, quali sentimenti ti ha suscitato?
Ho sempre trovato affascinante pensare a quante persone abbiano tifato, sperato, pianto e gioito per il Grifo ancora prima che io nascessi. È proprio vero che i tempi cambiano, le persone vanno e vengono, ma Perugia ed il Perugia sono qui per restare! Devo anche ammettere che nel vedere le foto e sentire i racconti dei campioni che hanno giocato per il Perugia, non posso non provare un po' di invidia per chi ha potuto vivere appieno quegli anni.. ma chissà.. magari tornerà il nostro momento.
Cosa significa essere tifosi del Grifo all'estero?
Per fortuna al giorno d'oggi c'è modo di seguire il Perugia anche all'estero, anche se soffro il fatto di non poter seguire la partita in compagnia. Per fortuna posso comunque commentare la partita in diretta con i miei amici, e dopo il fischio finale mi aspetta la chiamata con mio padre in cui mi verranno spiegati tutti gli errori della squadra e le possibili soluzioni
Ti sei mai vantato di essere perugino nella cittá dove lavori?
Assolutamente si! C'è sempre una punta di orgoglio quando alla domanda 'di dove sei?' rispondo 'sono di Perugia'. Inoltre nel mio dipartimento ci sono molti italiani, ma tutti da una città diversa, tranne noi perugini che siamo in due. Quindi quando i colleghi belgi ci chiedono un consiglio su quale città visitare in Italia, Perugia vince sempre!
Vuoi aggiungere altro?
È sempre un piacere parlare di Perugia e del Perugia. Grazie per avermi fatto ripensare alle mie prime volte allo stadio.
Grazie Marco per l’intervista e per la tua disponibilità. È sempre bello scoprire colleghi che condividono la stessa professione e stessa passione biancorossa. Sempre orgogliosi di aver frequentato l'agraria in uno dei migliori posti d'Italia e di tifare il Grifo.
COL ROSTRO E CON L'ARTIGLIO


Federico
in arte l'artiglio del Grifo





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